venerdì 21 maggio 2010

BRIGATE ROSSE - LA PROPAGANDA ARMATA

La propaganda della Stella


Il Sessantotto rappresentò,soprattutto per molti giovani, un'occasione per far sentire la propria voce. Fu una stagione che portò a galla il desiderio di partecipazione, di giustizia, di libertà insieme alla convinzione di poter trasformare le regole stesse della politica.Da qui il proliferare di gruppi, circoli e pubblicazioni con le più diverse denominazioni: questo variegato universo, affiancandosi a gruppi già esistenti di estrema sinistra, intendeva affermare la propria presenza nelle varie cerniere di una società sempre più vulnerabile.Ebbe così inizio la propaganda fuori dalle fabbriche e dalle università.




I primi a dar voce alle proprie motivazioni fu proprio il giovane nucleo delle Brigate Rosse. Nella primavera del '70 infatti,nel quartiere milanese di Lorenteggio, aveva inizio la propaganda di questo movimento: attraverso la diffusione dei primi volantini recanti la firma "Brigata Rossa"e sui quali vi è disegnata una simmetrica stella a cinque punte.




Questo sancisce la nascita di un progetto di guerra civile del quale,sfotunatamente,l'opinione pubblica sembra non accorgersene.





«L'autunno rosso è già cominciato, una scadenza di lotta decisiva nello scontro di potere [...] Contro le istituzioni che amministrano il nostro sfruttamento [...] la parte più decisa e cosciente del proletariato in lotta ha già cominciato a combattere per costruire una nuova legalità, un nuovo potere [...] ne sono esempi l'occupazione e la difesa delle case occupate come unico modo di avere finalmente la casa e l'apparizione di organizzazioni operaie autonome [le Brigate Rosse] che indicano i primi momenti di autorganizzazione proletaria per combattere i padroni e i loro servi sul loro terreno, alla pari, con gli stessi mezzi che usano contro la classe operaia: diretti, selettivi, coperti»



L'organizzazione volle farsi conoscere, rendendo chiaro che aveva appena iniziato la sua lotta contro gli "imperialisti" e che avrebbe contribuito, con l'aiuto delle masse educate alla guerra civile, alla liberazione del proletariato dallo sfruttamento a cui era sottoposto dalla società capitalistica e borghese.



Nel primo periodo le Brigate Rosse si limitarono ad atti di teppismo contro i beni delle aziende o dei loro dirigenti.Tra il 1970 e il 1974 le Brigate Rosse agiscono prevalentemente in ambito operaio, con piccoli gruppi che operano all'interno delle fabbriche in modo spesso clandestino. Vengono organizzati gruppi parasindacali, ognuno dei quali detto Brigata, che fa propaganda nelle fabbriche e in particolare nelle aziende soggette a piani di ristrutturazione o nelle quali il rapporto dei lavoratori con la dirigenza è conflittuale. I militanti delle Brigate, oltre a diffondere le proprie idee, prendono di mira quadri e dirigenti aziendali, incendiandone le auto o realizzando brevi rapimenti, di solito della durata di qualche ora, allo scopo di intimidire il rapito e la dirigenza dell'azienda e dimostrare la forza e la spregiudicatezza dell'organizzazione. La prima azione risale al 17 settembre 1970, con l'incendio dell'automobile di Giuseppe Leoni, dirigente della Sit-Siemens.




Tuttavia ben presto,questa azione propagandistica e intimidatoria, produsse solotanto dei risultati modesti e la strategia cambia. Il gruppo decide così di attaccare lo Stato,colpendo quelli che ritengono esserne i rappresentanti ,ossia:i politici,i magistrati e le forze dell'ordine. Andando ad aumentare con il tempo la gravosità delle proprie azioni,scrisse uno dei capitoli più tragici della storia italiana.






JoKeR

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