venerdì 21 maggio 2010

UNA SOCIETA' DI PIOMBO

Anni difficili e quasi privi di speranze sono quelli che a partire dagli anni '69 arrivano fino ai primi anni '80 definendo quelli che saranno poi denominati "anni di piombo". In seguito alle molteplici rivolte e scosse date dai movimenti studenteschi ai quali si unirono le rivolte operaie, cioè i movimenti del ’68 italiano, inizierà in Italia un periodo in cui l’intera società italiana sembrerà riprendersi dai fermenti del ’68 e inizierà quel processo che porterà la società a un notevole miglioramento della vita. Infatti l’economia italiana stava attraversando un ottimo periodo riuscendo a migliorare il tenore di vita della nazione. Inoltre il miglioramento della scienza e il, come gia citato, miglioramento della qualità della vita portarono a un rilevante abbassamento della mortalità infantile e ad un aumento della vita media. La cultura si diffondeva in tutto lo Stivale annullando quasi totalmente l’analfabetismo e unificando la lingua in tutte le regioni, tuttavia in alcune di queste si era arrivati solo a una comprensione dell’italiano, ma comunque restava un buon risultato. Questo avvenne soprattutto grazie “all’aiuto” dato dalla comunicazione di massa che in quel periodo si era totalmente affermata in tutto il territorio. La televisione nazionale, RAI, era riuscita, oltre a diffondere la lingua italiana, a creare nella popolazione un attenzione particolare verso quelli che erano dei riferimenti e simboli nazionali come il calcio, le olimpiadi e simili. La cultura che si stava diffondendo fu molto aiutata dalla sinistra italiana che seguiva dal dottrina dell’egemonia culturale lasciata in eredità da Gramsci. Ciò non andava bene all’America che decise di “ostacolare” l’avanzamento del consenso del partito comunista in Italia tentando nuove forme di intervento rispetto al precedente finanziamento ai partiti della sinistra non comunista.


Arrivò così il 1969 accompagnato delle frequenti rivolte operaie che si andarono ad unire alle rivolte studentesche per ribellarsi alle situazioni di lavoro nelle fabbriche e ai mancati rinnovi dei contratti di lavoro segnando il periodo chiamato “autunno caldo”.




In questo clima di rivolte, ma anche di crescita sociale, avvennero i primi 2 attentati a Milano in cui si ferirono complessivamente 20 persone, e che anticiparono un periodo caratterizzato da un terrorismo senza precedenti in Italia che sarà destinato a essere ricordato purtroppo come gli “anni di piombo”.


Konata

Nessun commento:

Posta un commento